Interpello anche negli enti locali

Con l’entrata in vigore del decreto delegato di riforma del processo tributario anche gli enti locali saranno soggetti a dare risposte in tempi brevi (90 o 120 giorni) alle richieste di chiarimenti presentate dai contribuenti. In particolare, entro il 1° luglio 2016, le amministrazioni comunali dovranno adeguare gli statuti e regolamenti alla nuove disposizioni sul diritto di interpello dei contribuenti i quali potranno presentare delle istanze per avere delle risposte scritte su casi personali ed in presenza di obiettive condizioni di incertezza sull’interpretazione di determinate disposizioni di legge o per dimostrare l’assenza di effetti elusivi in presenza di fattispecie particolari. In caso di mancata risposta dell’amministrazione, nel termine di 90 o 120 giorni a seconda del tipo di istanza, si forma il cosiddetto silenzio assenso ossia l’accettazione della tesi o dell’interpretazione fornita dal contribuente. In tal caso, limitatamente a colui che ha presentato l’istanza e alla questione oggetto di quest’ultima, l’ente locale non potrà emanare avvisi di accertamento o provvedimenti di irrogazione di sanzioni.

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