Incentivi per l’avvio di micro e piccole imprese

Con il Decreto Destinazione Italia (D.L. n. 145/2013, art. 2) è stata completamente riscritta la disciplina dell’agevolazione Autoimprenditorialità, di cui al Titolo I del D.Lgs. n. 185/2000, gestita da Invitalia. Le novità più rilevanti sono state apportate alla platea dei soggetti beneficiari, alla forma dell’agevolazione, alla tipologia di interventi agevolabili e all’ambito territoriale di applicazione della misura. La riforma diventa operativa con l’entrata in vigore, dal 20 settembre 2015, del regolamento attuativo, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto n. 140 dell’8 luglio 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 5 settembre 2015).
Soggetti beneficiari
Una delle modifiche più significative apportate dal DL 145/2015 alla disciplina originaria della misura “Autoimprenditorialità” riguarda l’ambito soggettivo dell’agevolazione: tra i beneficiari anche le donne indipendentemente dall’età, oltre che i giovani under 35. Nello specifico, il regime di aiuto si rivolge ora alle micro e piccole imprese costituite (o ancora da costituite) in forma societaria da non più di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, composte, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne di qualsiasi età.
Ambito territoriale
Altra novità di rilievo riguarda l’ambito di applicazione territoriale della misura, esteso a tutto il territorio nazionale e non più limitato alle aree svantaggiate.
Forma di agevolazione
Modificata anche la forma dell’agevolazione: non saranno più concessi contributi a fondo perduto, ma esclusivamente mutui a tasso zero, della durata massima di 8 anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.
Interventi ammissibili
Un ulteriore profilo di novità riguarda gli interventi agevolabili. Sono ammesse le iniziative che prevedono programmi di investimento non superiori a 1.500.000 euro relativi:
– alla produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli;
– alla fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
– al commercio e al turismo;
– alla filiera turistico-culturale, intesa come attività finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza;
– all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative.

Lo studio è a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

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